Siamo a metà del cammino e ancora percepiamo la necessità di creare una comunità in un luogo virtuale, che tra tanti difetti porta con sé il dono dell’ubiquità, perché ci permette di essere compresenti in più parti senza dividerci, luogo che se ben utilizzato è vettore di unificazione.
È qui che la strada si divide non in due ma in una miriade di rivoli quasi fosse il delta di un fiume della speranza, e non sappiamo quale sia la scelta giusta da fare perché probabilmente non esiste il giusto in assoluto.
Non esiste chi ha del tutto ragione e chi ha del tutto torto. Esiste solo chi va avanti, lasciando alle spalle il mondo e le cose di prima per cercare quelle del domani.
Tempo possibile e tempo impossibile