di Giannicola Paladino
Nell’intro di “Sono apparso alla Madonna” Carmelo Bene affermava che “Vi è nostalgia delle cose che non ebbero mai cominciamento”. Questa visione bidimensionale, o, a seconda dei punti di vista, pluridimensionale, del tempo mi ha sempre affascinato al punto di diventare, talvolta, quasi ossessiva. Se è vero, infatti, che ciascun uomo contempla al proprio interno il seme di un approccio schizofrenico, in quanto nessuno di noi è completamente qualcosa, ma è contemporaneamente diviso in più anime, allora tale impostazione consente molteplici sdoppiamenti.
Quante volte ci siamo soffermati a immaginare come potrebbe essere la nostra vita lontano da dove siamo, dove saremmo se avessimo fatto scelte differenti, se ad uno dei tanti bivi che l’esistenza ci pone avessimo preso il sentiero opposto. Quanti noi, diversi da quelli che siamo, abbiamo immaginato, non necessariamente per la voglia di scappare da noi stessi, ma semplicemente soggiogati, sedotti dall’enigma del tempo.
Tempo possibile e tempo impossibile