Il numero 2 di Areopago affronta il desiderio, attraverso contributi molto diversi, ma accomunati dallo sforzo di identificare la natura positiva del desiderio, l'importanza di distinguerlo dal bisogno e la spinta al cambiamento consapevole che da esso può derivare. In questa prospettiva, tre contributi, nelle forme della invettiva (Antonio Lepre), della esortazione (Dario Raffone), della consolazione (Eduardo Savarese), si soffermano sul rapporto tra desiderio, diritto e politica. Ma, prima di tutto questo, consigliamo di leggere il contributo fondante di tutto il numero, che riguarda la spiritualità del desiderio, a firma del padre gesuita, il teologo Paolo Gamberini. Il desiderio di natura, e di accesso giuridicamente tutelato al suo godimento, viene poi declinato nello scritto sulle concessioni demaniali marittime a firma di Alessandra Caputi. Il numero - che si arricchirà di ulteriori contributi nella prossima settimana - annovera poi nella sezione NEA due interventi, come al solito, anonimi: l'uno del corrispondente dal sottosuolo, dedicato a Edith Stein e al suo desiderio di amore per l'altro in nome di Cristo; l'altro del corrispondente lunare, stavolta qualificatosi sventurato tra gli sventurati, sulla psichiatria e i desideri umani.
Buona lettura!
La Redazione
Tempo possibile e tempo impossibile