Questa frase l’abbiamo affissa alle pareti il primo giorno in cui un gruppo di adulti diversamente abili ha intrapreso un percorso di autonomia e vita indipendente. E’ stato bellissimo vedere come la potenza di questo monito li abbia motivati e rassicurati allo stesso tempo. Sì, perché quando di fronte a noi abbiamo una montagna da scalare, è importante procedere un passo alla volta. Il “qui ed ora” ci salva; ci salva dall’ansia, ci aiuta a compiere il primo passo, quello che ci toglie da dove siamo, dall’immobilismo e dalla paura. Fin qui tutto bene.
Il nostro, nello specifico, è una sperimentazione di cohousing, in base alla legge 112 del 2016 volta a “favorire il benessere, la piena inclusione e l’autonomia delle persone con disabilità”. A turno gruppi di ragazze e ragazzi, coadiuvati da tutor, trascorrono un fine settimana lungo in un appartamento che chiamano “la Casona”, che è la sede messa a disposizione da A Ruota libera Onlus, organizzando tutte le attività della vita in comune, dal fare la spesa al cucinare al ripartire i lavori di casa, ai momenti di svago e socialità. Era tutto pronto, avevamo formato i tutor che dovevano essere più che semplici educatori, lavorare per sottrazione e mai sostituirsi, se non necessario, ai ragazzi.
Ma la socialità? Come gestirla? I ragazzi erano, come è ovvio, provenienti da nuclei familiari diversi e dovevano condividere uno spazio che è diventato inaccessibile agli estranei: la casa. La questione era innanzitutto di sicurezza. Non siamo degli sprovveduti e siamo tutti molto consapevoli del pericolo che viviamo. Questa questione, però, aveva una soluzione, costosa e difficile (per alcuni) ma c’era. I ragazzi e le loro famiglie hanno accettato l’idea del tampone che oltre ad essere costoso è stato traumatico per alcuni (persone con tratti autistici o con disturbi ossessivi…). A questo punto il problema era il concetto di condivisione, di comunità, di mutuo aiuto: come conciliare tutto questo con i messaggi di prudenza e a tratti di terrore che noi stessi mandavamo durante le attività diurne? Come costruire un percorso senza una prospettiva temporale certa, senza una strada, seppur in salita, davanti?
Tempo possibile e tempo impossibile